L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA: IL MIO 25 APRILE – Sofia Tiberi*

RICORDIAMO SEMPRE! RICORDIAMO TUTTO!

Vorrei cercare di spiegarvi cosa rappresenti per me il 25 aprile e per quale motivo all’età di 19 anni io abbia avuto interesse nel rendermi partecipe della nascita di una sede ANPI.1

In molte famiglie italiane c’è la tradizione di fare il Presepe l’8 Dicembre, di non mangiare carne prima di Pasqua; nella mia famiglia è tradizione andare ad Orvieto il 29 Marzo, per la commemorazione dei Sette Martiri2. Comincio a spiegarmi da qui poiché il mio bisnonno, Ulderico Stornelli era uno di questi uomini, uno di questi partigiani, che hanno portato avanti le loro convinzioni nonostante tutto, nonostante le rappresaglie fasciste, nonostante corressero il rischio di essere scoperti, di essere trovati mentre si rifugiavano lontani da casa loro, a volte anche dalle loro famiglie.

Dopo anni da incubo, in cui le squadre fasciste entravano nelle loro case anche nel pieno della notte cercando bandiere rosse; dopo anni di torti subiti per le idee politiche; il 29 Marzo del 1944 seduti sulle loro stesse bare Ulderico Stornelli, Alberto Poggiani, Raimondo Lanari, Amore Rufini, Raimondo Gugliotta, Dilio Rossi, Federico Cialfi andavano incontro alla morte. In una lettera che Ulderico lasciò alla moglie scrive: “Non vergognatevi di me, mi sparano al petto e non alle spalle; non sono una spia né un traditore, siate liberi come lo sono sempre stato io.” Continua a leggere L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA: IL MIO 25 APRILE – Sofia Tiberi*

LA RESISTENZA FU SOLO PATRIOTTISMO?

Spesso siamo portati a pensare che la Resistenza fu un fatto puramente italiano. Taluni ricorrono alla definizione di “secondo Risorgimento”, proprio per sottolineare il senso patriottico della lotta partigiana.

Ovviamente la Resistenza fu anche questo: una risposta forte e decisa, nutrita dall’amor di patria, contro lo straniero invasore.

Ma questo aspetto può essere ritenuto preminente? Continua a leggere LA RESISTENZA FU SOLO PATRIOTTISMO?

IL FASCISMO E’ ANCORA UN PERICOLO – Angelo Cassinera*

Crisi del Capitalismo e Fascismo”, Quaderni di Nuova Unità, 1994

Il fascismo è oggi un fenomeno politico-sociale complesso, non è una deviazione occasionale della storia e dello sviluppo dellʼumanità. Esso permane sempre allʼinterno dello sviluppo sociale, per questo occorre combatterlo sempre. (..) Il fascismo appare sempre come la sentinella vigile e violenta degli interessi della borghesia capitalistica, perciò fintanto che esiste la società capitalistica esisterà sempre il pericolo fascista; magari presentandosi in forme diverse dal passato. (..) In una parola non bisogna mai considerare il fascismo come un fenomeno politico definito, ma bisogna caratterizzarlo nel suo sviluppo culturale; come conseguenza di una serie di rapporti economici, politici e di lotte che le masse conducono. (..) Il fascismo come forma permanente non è mai scomparso. Continua a leggere IL FASCISMO E’ ANCORA UN PERICOLO – Angelo Cassinera*

ATTUALITA’ DELLA LOTTA ANTIFASCISTA – Fosco Dinucci*

Nuova Unità, n.15, aprile 1988

Non è un paradosso, ma la realtà dialettica: quanto più ci si allontana nel tempo dall’insurrezione popolare del 25 Aprile 1945, con cui si compiva il crollo del regime mussoliniano servo degli occupanti hitleriani, tanto più si pone la necessità obiettiva dell’impegno antifascista.

Confidando che il trascorrere degli anni affievolisca la sensibilità delle coscienze anche per i grandi eventi, calcolando che nella stessa sinistra si è attenuata la spinta antifascista, qualche professore e qualche esponente politico hanno cominciato a parlare di superamento della contrapposizione fra fascismo e antifascismo, fino a proporre l’abrogazione della norma costituzionale che vieta di ricostituire il partito fascista. Continua a leggere ATTUALITA’ DELLA LOTTA ANTIFASCISTA – Fosco Dinucci*

I LAVORATORI SOTTO IL FASCISMO

Il fascismo, che per vent’anni ha dominato il nostro paese, è stato la dittatura della borghesia italiana attuata con la violenza e la soppressione delle stesse libertà democratiche-borghesi. Il fascismo fu anche demagogia. Riteniamo che sia necessario esaminare, sia pur brevemente, alcuni modi e forme con cui il fascismo riuscì ad esercitare il potere. Ma soprattutto: quali furono le condizioni dei lavoratori sotto la dittatura fascista?


NUOVA UNITA’, GIOVEDI 27 APRILE 1972

lavoratoriINDEBOLIMENTO ED ANNIENTAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DEGLI ENTI E ISTITUTI E CENTRI DI ORGANIZZAZIONE DELLE MASSE.

Il proletariato industriale ed agricolo italiano aveva rafforzato negli anni del dopoguerra le organizzazioni sindacali, le leghe contadine, le cooperative agricole. Aveva conquistato, attraverso il Partito Socialista, l’amministrazione di numerosissimi comuni grandi e piccoli.
Tutto ciò, a parte le debolezze organiche e strutturali derivanti dai contrasti tra riformisti e massimalisti ed anarco-sindacalisti, costituiva un supporto essenziale alla lotta di classe, un punto di riferimento attraverso il quale le masse si ritrovavano in situazioni di unità assai spesso al di là e contro i contrasti paralizzanti e l’incapacità e la carenza di una reale volontà rivoluzionaria delle diverse correnti del Partito Socialista.

Dal 1922 al 1926, il fascismo portò a termine l’annientamento delle tradizionali organizzazioni sindacali del proletariato, fino alla loro definitiva soppressione legale. La violenza squadrista si scatenò contro le leghe, le camere del lavoro, le cooperative, gli uffici di collocamento, nonchè contro numerose amministrazioni comunali, specie della Val Padana.
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COMUNICATO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO SULLA SIRIA

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