Il vero miracolo di San Gennaro

A. Dumas: La vera storia del miracolo di San Gennaro

“Il vescovo da tempo aveva annunciato il dolore di San Gennaro per la profanazione dei rivoluzionari senza dio. Il santo di solito ha a disposizione da uno a tre giorni per compiere il suo miracolo, ma in quell’occasione aveva solo due ore e mezza di tempo. Il popolo era convinto che non sarebbe successo nulla. Se alle 10.30 non si fosse verificato il miracolo, sarebbero scoppiate sommosse. Scoccarono le ore 10 e regnava il silenzio. All’improvviso, un plotone di 25 ussari avanzò alla cattedrale. Il comandante, l’aiutante di campo Villeneuve, calmo e impassibile, si fermò davanti alla porta esterna della sagrestia. “Amici– disse agli ussari- se alle 10.35 non mi vedete tornare e il miracolo non si è compiuto, irrompete nella sagrestia senza curarvi della resistenza che potreste incontrare”.

L’ufficiale entrò sorridendo dove erano riuniti tutti i canonici, intenti a incoraggiarsi l’un l’altro a non far compiere il miracolo. “Cari fratelli, vengo da parte del generale Championnet” “Per fare cosa?” chiese il priore in tono deciso. “Per assistere al miracolo!” I canonici scossero il capo. “Ah, dunque avete paura che il miracolo non si compia ahinoi” disse Villeneuve. “Non vi nascondiamo che San Gennaro è mal disposto” rispose il priore. “Ebbene, ci sono qui io per fortuna! “ ribattè l’ufficiale. “Sono venuto a dirvi una cosa che farà cambiare disposizione al nostro amico santo”.

“Ne dubitiamo fortemente” .

Villeneuve, sorridendo, con la mano sinistra estrasse dalla tasca cinque rotoli da 100 Luigi ciascuno, e con la destra un paio di pistole dalla cintura. Poi tirando fuori l’orologio, disse: “Ecco 500 luigi destinati all’onorevole santo se alle 10.30 in punto si compie il miracolo. Come vedete, sono già le 10,14 e vi rimangono solo 16 minuti”.

” E se il miracolo non si compie?” ,chiese il priore in tono beffardo.

” Ohh, ma allora è tutta un’altra storia!” , rispose tranquillamente l’ufficiale, ma smettendo di sorridere. “Se alle 10,30 in punto il miracolo non si compie, vi farò fucilare tutti, dal primo all’ultimo. Che nessuno di voi si muova, eccetto colui che uscirà per fare il miracolo”, disse Villeneuve puntando loro le due pistole. Il canonico incaricato fece un cenno di assenso e uscì inchinandosi fino a terra. Continuando a puntare le pistole, l’ufficiale guardava l’orologio, e proseguì: “Chissà se alle 10.30 in punto San Gennaro cambierà idea e diventerà ben disposto?” .

Il tumulto crescente regnava in chiesa, simile al ruggito del mare e al rombo del tuono, quando scoccò la mezza. Ci fu un silenzio di morte. Poi si udì la voce del canonico che con accento pieno e sonoro, gridò alzando l’ampolla sopra la testa: “Il miracolo è fatto!”

Di colpo il frastuono e le minacce cessarono. La folla cadde in ginocchio. Tutte le campane di Napoli si misero a suonare a distesa. Championnet aveva detto di conoscere una preghiera a cui San Gennaro non sarebbe rimasto insensibile, e infatti il santo aveva ceduto. Una gioiosa scarica di artiglieria, sparata dalle quattro fortezze, annunciò a Napoli che San Gennaro si era dichiarato favorevole ai francesi.”

A. Dumas, La Sanfelice.

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